Novità sconto in fattura dopo l'approvazione del DL 4/2022. Quali sono?

Novità sconto in fattura, cosa cambia dopo la stretta alle cessioni multiple contenute nel DL Sostegni ter?

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Il nuovo sconto in fattura ha subito un forte ridimensionamento dopo l’approvazione del Decreto Sostegni ter o DL 4/2022. Il decreto in questione, dopo essere stato pubblicato in G.U. lo scorso 27 gennaio pone un limite alle cessioni del credito multiple, pertanto influenza indirettamente anche il meccanismo dello sconto in fattura.

Dopo la proroga pluriennale delle due opzioni alternative alla fruizione diretta delle detrazioni fiscali (qui trovi tutte le scadenze), a partire dal 7 febbraio sarò possibile cedere il credito d’imposta solamente una volta. Chi lo acquista invece dovrà usarlo per forza in compensazione.

Obiettivo di queste novità sullo sconto in fattura è quello di contrastare le numerose frodi che sono state smascherate nell’ambito della monetizzazione dei crediti fiscali. Tuttavia, come abbiamo già spiegato qui, l’effetto pratico è quello di depotenziare il meccanismo introdotto dal decreto Rilancio.

Ma cosa comportano queste novità sconto in fattura?

Abbiamo cercato di fare il punto della situazione qui di seguito.

Cosa cambia con la cessione del credito una tantum?

Le novità sconto in fattura derivano soprattutto dal nuovo meccanismo che regola la cessione del credito. A partire dal 7 febbraio infatti, il detentore del credito potrà cederlo solamente una volta a soggetti terzi. Stessa cosa anche per lo sconto in fattura, per il quale è necessario specificare alcuni aspetti specifici.

A fronte di lavori agevolabili con le detrazioni, il contribuente potrà optare per lo sconto in fattura. Di fatto quindi il contribuente andrà incontro ad un riduzione del corrispettivo dovuto per l’intervento agevolato. Esercitare l’opzione per il nuovo sconto in fattura, così come quello precedente, porta alla maturazione del credito fiscale in favore dell’impresa.

Non sarà quindi il beneficiario della detrazione a maturare il credito, ma direttamente l’impresa che effettua i lavori. Di conseguenza, in base alle nuova cessione del credito, l’impresa avrà facoltà di cessione del credito maturato una volta soltanto avendo quindi la possibilità di monetizzarlo (qualora riesca a trovare un acquirente).

Sconto in fattura prima e dopo

Il decreto Sostegni ter è quindi intervento su quanto previsto dall’articolo 121  del decreto Rilancio n. 34/2020.

Se prima, nell’ambito dello sconto in fattura era previsto che:

“I soggetti che sostengono, negli anni 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024 spese per gli interventi elencati al comma 2 possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente:

a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.”

Oggi invece le novità sconto in fattura modificano la norma in questo modo:

“I soggetti che sostengono, negli anni 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024 spese per gli interventi elencati al comma 2 possono optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente:

a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d’imposta, di importo pari alla detrazione spettante, cedibile dai medesimi ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari senza facoltà di successiva cessione.”

Novità sconto in fattura: analisi del meccanismo della cessione unica

Il meccanismo dello sconto in fattura, dopo le ultime novità, funzionerà tramite questi due passaggi:

  1. il contribuente beneficiario della detrazione dovrà optare per l’applicazione dello sconto in fattura;
  2. l’impresa cessionaria del credito maturerà direttamente questo credito, senza passaggi intermedi, a fronte dell’applicazione dello sconto in fattura.

E’ per questo motivo che il fornitore dei lavori potrà comunque cedere il credito d’imposta ad altri soggetti come istituti di credito, intermediari finanziari, ma anche altre imprese con capienza fiscale sufficiente. Il meccanismo di circolazione della moneta fiscale si bloccherà quindi dopo la prima cessione.

La stessa stretta si applicherà anche ai bonus Covid cedibili, secondo quanto previsto dall’articolo 122 del decreto Rilancio. I bonus in questione riguardano il credito d’imposta per la sanificazione, per l’adeguamento degli ambienti di lavoro, ed i canoni di locazione introdotti nel periodo emergenziale.

Periodo transitorio fino al 7 febbraio 2022

Le nuove regole introdotte impongono una nuova modifica sostanziale ai contratti stipulati da contribuenti e imprese in precedenza. La buona notizia é che prima che la  nuova cessione del credito entri pienamente in vigore è previsto un periodo transitorio.

Fino al 7 febbraio 2022 infatti, per i crediti già oggetto di sconto in fattura o cessione del credito è garantita un’ulteriore possibilità di cessione secondo le vigenti modalità.

Infine il decreto Sostegni ter prevede che tutti i contratti di cessione del credito d’imposta che violino i termini stabiliti dalle nuove norme saranno considerati nulli.

 

Per richiedere più informazioni sul credito d’imposta imprese non devi far altro che contattarci cliccando qui!

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